Debriefing Torneo Udine

Apocalypse from the space 2015

Diventa quasi d’obbligo investire le prime righe di questo racconto per spiegare il momento storico che la nostra associazione stava vivendo considerato che il torneo ne è diventata tappa fondamentale.
In che cosa ?? Nel suggellare la ripresa e l’entusiasmo per un nuovo fondamentale capitolo di un libro che si iniziò a scrivere nel 2006. Noi.
La decisione di partecipare al torneo fu difficile da prendere perché avrebbe potuto trascinarci ancora più in basso ma sentivo il bisogno di una scossa, di qualcosa che ci legasse ancora di più e soprattutto facesse vedere che cambiando direzione dello sguardo potevamo incominciare di nuovo a vedere sereno.
La cosa più rinfrancante è che non ci fu bisogno di dirlo; quello sparuto gruppo di Amici che erano con me nel vecchio direttivo non hanno bisogno di essere convinti. Andiamo!!!
La sorpresa più bella è stata vedere che l’entusiasmo si allargava a macchia d’olio e subito le adesioni erano al gran completo, e anche quando c’è stato bisogno di rimpiazzare un giocatore abbiamo trovato chi si è dato disponibile per il gruppo.

La riunione ufficiale di preparazione all’evento non poteva che tenersi nella nuova sede sociale condita da una bella grigliata e dalla solita presenza di voglia di divertirsi condita da tanta ignoranza.
Mancano solo gli ultimi dettagli ma l’appuntamento è stabilito; sotto casa di Obe partiamo nel primo pomeriggio di sabato con le macchine cariche come profughi.

Il viaggio fila liscio tranne la solita sofferenza nell’ascoltare la radio cronaca della partita del Bfc; una pausa rinfrancante nelle vicinanze del veneziano e via di nuovo verso la meta. Arriviamo nelle vicinanze di Paluzza e veniamo accolti da una fragorosa pioggia che non ci lascia ben sperare sulle condizione del campo per il giorno a venire. Appena il tempo di parlarne e il cielo , ormai sfumato dai colori del tramonto, torna sereno e ci troviamo nel parcheggio del Agriturismo “Al Borg”. Preso possesso delle belle camere e assaporata la splendida cucina ci prepariamo per la notte.

Notte difficile ……. come sempre.

La mattina tra visi sconvolti ed i vari dubbi sulla scelta di essere lì, ci prepariamo per raggiungere in orario la zona adibita a Briefing. Ci aspettava il mitico Luca che con tono di voce deciso ci ha tolto gli ultimi dubbi e aiutato nel resettare i formati di inserimento delle coordinate gps . Pronti si va.

Bene, come deciso la formazione è pronta e si dirige senza indugio sul luogo dell’obj che era visibile anche dal punto di infiltrazione. Ci troviamo presto in contatto con 4 giocatori che sparano nel vuoto facendo chiaro riferimento al film Predator; ovvero sparano alla foresta senza senso. Noi sappiamo che sono amici e quindi cerchiamo di “aiutarli” e tranquillizzarli con la ns presenza. Col ruolo di capo squadra decido di avvicinarmi ad un finto ferito che spara nel vuoto armato solo di pistola inoltre nel gibernaggio è ben visibile un foglio di carta (coord) e . Decido quindi di usare la canna del mio fucile come ostacolo per la sua traiettoria di sparo. Sono alla sua destra e lui ha il braccio destro bloccato dalla canna del fucile così non potrà mai colpirmi. I ragazzi si sono posizionati perfettamente. Tutti i lati sono coperti e l’avanguardia è la più esposta e pronta a “lavorare”, mentre la retroguardia mi copre la schiena posizionata a pochi cm da me.

Qui la sorpresa; i paracadutisti spagnoli si girano e bersagliano 3 di noi. Contestualmente l’arbitro decide di dare il fine ingaggio dopo solo 6 minuti contri i 20 di finestra … Rimaniamo basiti e non capiamo cosa sia successo. Dirigendosi verso il secondo obj dovevamo incontrarci nuovamente con l’organizzazione. Esposti i ns dubbi veniamo tranquillizzati che non saremo penalizzati totalmente perché l’errore nasce dall’arbitro.

 

Rinfrancati ma non felici ci prepariamo per il prossimo obj.

L’avvicinamento è stato ben fatto e gestito dall’avanguardia che procede spedita ma in sicurezza. Non abbiamo avuto mappa degli obj quindi dobbiamo interpretare ed adattarci volta per volta. I ragazzi che guidano decidono che in base alla conformazione del territorio e alla posizione dell’obj sia meglio dividerci su due fronti . Io seguo il lato destro che porta ad una posizione dominante per visuale ed altitudine. Sembrava poco pattugliato ma in realtà questo lato ci porta via 2 uomini e mi porta ad arrivare a pochi metri dal vecchio comandante che però mi tiene a distanza con raffiche di ak. L’unica speranza è che Obe dall’altro lato lo riesca ad impegnare per farmelo prendere. Purtroppo l’azione fallisce e decido di farmi prendere per fare rinascere i 4 del team. Senza più difesa e nella posizione di netto vantaggio prendiamo “vivo” il comandante, piazziamo il c4 e troviamo il bonus di obj grazie alla velocità di Matta che lo trova in pochi minuti .

Ci prepariamo al primo bunker. Svuotiamo i girbernaggi dai caricatori maggiorati e prepariamo i mono filari torce e quant’altro ci fosse utile per il terzo obj.

Seguiamo le indicazione del’arbitro e i suoi consigli e si parte. La formazione si muove con ordine come deciso a Bologna in riunione. Fila indiana con preciso ordine. Le scenografie sono veramente ben fatte e tutto quello che i ragazzi dell’organizzazione hanno pensato si rivela terribilmente efficace: hanno cercato di iper-stimolare tutti i sensi dei giocatori per confonderli . Come dice il nostro scout Lucky….: “ preso” .

Luoghi come i bunker così allestiti diventano veramente difficili da interpretare nella loto conformazione e diventano un vero e proprio labirinto; luci, suoni e ripetizione di teli bianchi fanno in modo di farci perdere completamente l’orientamento. Ciò nonostante riusciamo faticosamente a compiere i compiti possibili, ovvero recuperare i tessuti e la foto del satellite. Dico possibili perché alla fine l’organizzazione ci ha comunicato che l’arma aliena in realtà non era presente.

Personalmente sono un po’ provato da questo primo approccio coi bunker …. Però siamo abituati alle avversità quindi cerchiamo di farci forza e procediamo verso il successivo.

Torniamo nel contesto boschivo che è il nostro habitat naturale. E si vede !! Procediamo sicuri e veloci e l’avanguardia trasmette questa sicurezza a tutto il team. Appena si sente puzza di nemici ci allarghiamo a ventaglio e in pochi minuti inizia un ingaggio con una “folta” e agguerrita difesa. I nostri movimenti ci portano a guadagnare tempo anche se le perdite ormai sono importanti . Siamo vivi in due. Matta che come al solito fa la cosa giusta si allarga verso l’alto . Io dal basso ingaggio a distanza agevolando così il compito di Matta, gli copro il rumore del movimento e lui riesce a vedere chi mi spara. Riusciamo in questo per ben 2 volte e addirittura si spazza via l’ultimo difensore esterno da solo. Ora deve vedersela lui con la difesa all’interno e recupera il cuore infetto. Fuori il tempo sembra volare e tra di noi serpeggia il dubbio che il tempo stavolta non ci aiuterà; cerchiamo di combattere l’ansia con delle chiacchiere coi ragazzi della difesa che mi scambiano per un Cesenate …… no buono!! Matta fa l’ennesimo miracolo e esce con il contenitore ma purtroppo neanche la rinascita degli altri 4 operatori ci fa riportare l’organo nella zona dedicata.

Abbiamo appena il tempo di riorganizzarci per ripartire e subito o quasi ci imbattiamo in una micro difesa di WP che velocemente liquidiamo e ci dirigiamo verso il prossimo obj che il gps ci indica a qualche centinaio di metri. Passiamo in una zona abitata e vediamo sopra di noi l’ingresso al prossimo obj. Appena arrivati ci comunicano di fare attenzione perché il passaggio con la corda non è più sicuro avendo perso la corda stessa. Dobbiamo passare questo laghetto interno al bunker senza cascarci dentro …. Ci posizioniamo dopo il laghetto abilmente superato da tutti e liquidiamo velocemente il primo difensore. Stavolta il bunker è diverso da prima. Sembra più una grotta, ovvero più largo e col fondo naturale argilloso. Purtroppo uccidiamo il comandante e quindi ci tocca trovare l’antidoto. Una volta trovato la sorpresa è che il destinato ad entrare per recuperare l’agente Onu non è più in vita. Decido di subentrare io.

Entro e acchiappo questo manichino riempito con qualcosa che assomiglia a sabbia. Comunque un peso molto mal distribuito di circa 30/40 kg che mi infilo sopra le spalle cercando di fare presa con le braccia per portalo fino al laghetto di prima. Purtroppo il fondo e scosceso ed irregolare quindi ho un poco piacevole incontro con le pareti di questa grotta …… montagna 1 – Lorenz 0.

Esfiltriamo con un buon punteggio all’attivo e procediamo per il prossimo obj.

Stavolta la salita è veramente tosta e il gps ci segnala una discreta distanza. Si fanno sentire le ore di gioco e la salita tira da bestia e la faticaccia del manichino mi aveva appena segnato ……. La salita rischia di fare anche la prima vittima; Pino scivola su un pietrone e si sente un rumore poco confortante circa l’integrità del fucile o delle ossa dello stesso. Niente di grave e ripartiamo arrivando sotto ingaggio anche se molto distanti da obiettivo e stavolta sembra veramente dura farcela. Non si contano i difensori una territorialità veramente ampia, tanto da non farci inquadrare la giusta direzione per il vero proprio obj. Rimango solo e non posso fare altro che procedere. Sapevo di avere un difensore alla mia sinistra che aveva tirato giu dei miei e la strada aperta davanti a me è esposta su un anfiteatro naturale ideale nascondiglio per altri difensori ….. che fare ???? come sempre procedere! Libero una postazione da un difensore sparando a caso e riesco a guadagnare un ponticello che mi congiunge al bosco di sinistra detto prima. Appena passato ne ho almeno altri 2 di fronte che mi ingaggiano. Ne tiro giù uno in uno scontro da “entrambi colpiti” quindi lascio terreno ad altri 4 giocatori. Matta è in giornata alla grande e DI NUOVO DA SOLO sdraia tutta la difesa residua e fa quasi tutto l’obj solo salvando capra e cavoli. Finirà su una mina per morire da vero eroe !! Bravo.

Rinfrancati dalla bravura del nostro giocatore e dalla giusta percentuale di fortuna che ci sta accompagnando procediamo spediti in discesa verso il prossimo obj che dalla descrizione dovrebbe essere un nuovo bunker. L’ingresso questa volta non è agevole in quanto uno o più difensori rallentano il nostro avvicinamento. Una volta guadagnato l’ingresso troviamo grande difficoltà nell’orientamento per le alchimie utilizzate per confonderci. Questa volta devo dire che forse i ragazzi che gestivano l’obj hanno esagerato. Infatti la zona principale di gioco era stata quasi completamente saturata da “fumo” e luci laser e stroboscopiche rendevano il procedere quasi impossibile. I sensi erano completamenti persi e si procedeva a tastoni. Abbiamo ovviamente fatto saltare la trappola esplosiva che era invisibile e il tecnico è stato ucciso per la difficoltà a riconoscerlo. Per fortuna di fronte alla bomba siamo riusciti nel disinnesco grazie al ragionamento del solito Matta coadiuvato nell’operazione da Meggie. Purtroppo però le condizioni ambientali di quest’ultimo obj ci ha privato del nostro Super-Matta facendo quindi una specie di effetto kriptonite. Purtroppo l’abuso di fumo e luci strobo hanno fatto un effetto tilt.

Ci dirigiamo all’ultimo obj e come detto siamo con un uomo in meno. Inoltre un problema organizzativo ( penso fosse la pausa pranzo dei difensori) ci fa slittare di quasi 20 minuti l’ingresso. Entrati nell’ultimo bunker ci troviamo di fronte ad una situazione difficile da gestire. Dietro il primo angolo a 90° circa ci sono i difensori che non ci fanno procedere e tra colpi diretti e di rimbalzo ci bloccano e fanno tanti, troppi, morti tra i nostri. Decidiamo che non possiamo più perdere tempo e decidiamo di creare uno sbarramento di fuoco per dare modo di girare l’angolo. Finalmente sblocchiamo la situazione ma come logico ormai non c’è più tempo ….. dobbiamo quindi dare fondo alle energie e muoverci in tutti i sensi. Ci districhiamo a fatica tra scale verticali ( molto pericolose…) e i soliti corridoi tutti uguali tempestati da zombi e predetors. Nonostante tutto riusciamo ad individuare le munizioni e trovare l’antenna proprio pochi minuti prima del fine ingaggio dell’arbitro. Usciamo dall’ultimo obj con la sensazione di essere stati fortunati in così poco tempo ad aver compiuto comunque l’80% dell’obj più importante a termini di punteggio.

Stanchi e affamati ma con l’orgoglio di aver dato tutto ognuno di noi uno per l’altro. La conferma di essere una squadra.

Il controllo dei punteggio con l’organizzazione ci ha fatto recuperare una manciata di punti in quanto il comportamento dei difensori all’obj 6 era stato considerato troppo al limite e così anche a noi, come altre squadre, è stato riconosciuto un piccolo indennizzo di punti anche se non richiesto da me. L’unica mia rimostranza è stata relativamente all’esagerazione di fumo utilizzato al penultimo obj; spiego amichevolmente al caro Luca che ne va dell’incolumità dei partecipanti.

Foto di rito e consegna del trofeo di partecipazione e scivoliamo via verso l’area ristoro dove ci aspetta una bella piastra bollente con sopra tutto il necessario per preparare degli ottimi panini soprannominati quasi subito “panini putrella” per la loro indiscutibile leggerezza…

Pronti via!! Con il trofeo appoggiato sui borsoni che faceva bella presenza sul lunotto posteriore inforchiamo l’autostrada che ci riporta alla base.

Lorenz